Den Haag, Koninklijke Bibliotheek, Salterio normanno, 76 F 13, fol. 5v, XII secolo
Den Haag, Koninklijke Bibliotheek, Salterio normanno, 76 F 13, fol. 5v, XII secolo
Den Haag, Koninklijke Bibliotheek, Salterio normanno, 76 F 13, fol. 5v, XII secolo

La foresta del re in Inghilterra (1066-1217). Cervi, daini, cinghiali e falconi ‘di corte’, tra caccia e itinerari di fede, in Scritti offerti dal Centro Europeo di Studi Normanni a Mario Troso, a cura di G. Mastronimico, Ariano Irpino 2012 (Medievalia, 2), pp. 259-301.

 

I. La caccia
Privilegio d’elite

Il diritto di caccia, già concepito come diritto comune, nel corso del medioevo giunge lentamente ad essere considerato come un diritto signorile.
Nel mondo romano la selvaggina era considerata res nullius e si acquisiva a titolo originario con la cattura: il cacciatore poteva impossessarsene anche su terreno altrui; in caso di dispute generalmente prevalevano i diritti del proprietario del suolo. La stessa concezione si ritrova nelle leggi germaniche e carolingie. La caccia è al principio ammessa e le norme regolano la libera concorrenza fra i cacciatori.

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