Tempio dell'occulto, 2004 ceramica h.cm 33, Pasquale Mastrogiacomo, Acerno(SA).
Tempio dell'occulto, 2004 ceramica h.cm 33, Pasquale Mastrogiacomo, Acerno(SA).
Tempio dell’occulto, 2004 ceramica h.cm 33, Pasquale Mastrogiacomo, Acerno(SA).

La scultura raffigura un mezzo-busto, con la testa di gufo, in camicia e cravatta. L’opera è concepita come un tempio a navata unica che si sviluppa in senso trasversale rispetto al riguardante.
L’entrata si trova sul prospetto laterale sinistro mentre la facciata principale assume le fattezze del rapace notturno.
Il mezzo busto è animato da monofore a grandezza scalare che si dispongono ai lati del contrafforte centrale a forma di cravatta.
Dal tamburo-colletto emerge la grande cupola-testa contrappuntata da feritoie e rosoni.
Al vertice della cupola due ciuffi di penne erettili come sfiati per l’areazione.
Una scultura-costruzione, dedicata a coloro che mettono in pratica rituali scaramantici, riti ammalianti e forme di magia in senso lato, nella quale trovano ospitalità, come nell’ottavo cerchio dell’Inferno dantesco, indovini, simoniaci, barattieri, ipocriti, ladri, consiglieri fraudolenti, seminatori di discordia, falsari. Un edificio per quanti nell’occulto hanno generato il proprio benessere, la propria importanza, la propria potenza. Una meta di pellegrinaggio per maghi della politica, della finanza, dell’intellighenzia, per intellettualoidi che interrogano del proprio fatturato sacerdoti-indovini addobbati di un lusso accecante.
Sulla spalla destra del gufo-tempio è posto uno zucchetto rosso a simboleggiare la coesistenza nell’assemblea di una vocazione sacrale e profana.
All’interno, ai lati della navata si dispongono piccole cappelle celebrative dedicate a piromanti, cartomanti, figuri di ogni specie con giacca e cravatta: veri conoscitori dell’occulto. Uomini che con carta e penna presagiscono il futuro di milioni di persone. Sacerdoti specializzati in “numerologia” che in crogioli fumanti rimestano infiniti numeri, infinite formule con cui “intossicare” economie di mezzo mondo e gettare sul lastrico milioni di persone incredule di così tanta “scientificità magica”.
Consiglieri di inganni che, “alambiccando”, “producono” opinioni, da somministrare alla gente per muoverla come fantocci o androidi, frasi, concetti, parole, calibrate e divulgate magicamente, capaci di suggestionare il discernimento degli uomini e di abbarbicarsi come edera per offuscarne la volontà, la riflessione ed ogni pensiero libero.
All’interno variati lezzi si impastano e impregnano l’ambiente completamente spoglio, privo di decorazioni e arredi, l’odore putrido che si diffonde è come afrodisiaco che scatena l’istinto predatorio di chi si reca ad idolatrare l’Occulto. Gente avida di potere e di denaro che gremiscono il tempio, esercitano la “magia” per soggiogare chi inconsapevolmente si fida dei loro consigli.
Lungo le cappelle si scorgono eleganti devoti, stanti, che colloquiano con eccentrici stregoni, prendono appunti, ristudiano contratti, rimuovono parole: persone di ogni sorta e di ogni estrazione diabolica.
In fondo alla navata si distingue un’imperiosa scrivania dove siede il Gran Maestro. Una specie di altare da cui catechizzare, rischiarato dalla luce, di colore amaranto, filtrata dallo zucchetto. Su di essa poche suppellettili: una penna stilografica, un foglio di carta intestata e un voluminoso “codice deontologico”.
L’altare è collocato su un catafalco funebre simbolo di devastanti presagi di morte.

 

Temple-Occult Pasquale Mastrogiacomo

The sculpture represents a half-bust, head of an owl in shirt and tie. The work is conceived as a single-nave church which develops in the transverse than the observer.
The entrance is on the left side elevation while the main facade takes on the features of the raptor.
The half-body is animated by a single light scalar that stand on either side of the central buttress shaped tie.
From drum-collar shows the large dome-head counterpoint loopholes and rosettes.
At the top of the dome two erectile tufts of feathers as vents for ventilation.
A sculpture-building, dedicated to those who practice superstitious rituals, rites and bewitching forms of magic in the broad sense in which they find hospitality, as the eighth circle of Dante’s Hell, soothsayers, simony, swindlers, hypocrites, thieves, fraudulent counselors, sowers of discord, forgers. A building for many occult generated’s prosperity, its importance, its power. A pilgrimage site for magicians of politics, finance, intelligentsia, questioning its highbrow for turnover-guess priests adorned a dazzling luxury.
On the right shoulder of the owl-skull-red temple is a place symbolizing the coexistence in the assembly of a vocation sacred and profane.
Inside, the sides of the aisle you have small chapels dedicated to celebrating pyromancer, card readers, recorded by species with a jacket and tie: true connoisseurs of the occult. Men with pen and paper portend the future of millions of people. Priests specialize in “Numerology” in crucibles smoking rummage infinite numbers, endless formulas which “poison” of half the world economy and throw millions of people on the streets of disbelief so much “scientific magic”.
Councillors of deception that “still”, “produce” views, to be administered to people to move like puppets or androids, phrases, concepts, words, calibrated and released magically, able to influence the discernment of men and cling like ivy to obfuscate will, free thought and every thought.
Inside they are mixed and varied stenches permeate the environment is completely bare, devoid of decoration and furniture, the putrid smell that spreads it as an aphrodisiac that triggers the predatory instinct of those who come to idolize the Occult. People hungry for power and money that filled the temple, holding the “magic” to subjugate those who unwittingly trust their advice.
Along the elegant chapels can be seen devotees, given that conversation with eccentric wizards, take notes, contracts redesigned, removing words: people of all sorts and from all walks of evil.
Down the aisle stands an imperious desk where sits the Grand Master. A kind of altar on which catechize, illuminated by the light-colored amaranth, filtered by the skull. A few ornaments on it: a fountain pen, a sheet of paper and a massive “code of ethics.”
The altar is placed on a funeral bier symbol of devastating death omens.

 

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