Le coscienze nella storia, 2007 olio su tela cm 60x90,Pasquale Mastrogiacomo, Acerno(SA).
Le coscienze nella storia, 2007 olio su tela cm 60x90,Pasquale Mastrogiacomo, Acerno(SA).
Le coscienze nella storia, 2007 olio su tela cm 60×90,Pasquale Mastrogiacomo, Acerno(SA).

La tela è costruita intorno alla sagoma di una croce greca.
Al centro domina la rappresentazione del mondo nel quale si fondono le teste di un cardinale e di un imam. L’abito dell’imam, di seta cangiante, riflette l’immagine delle dune desertiche.
Sull’asse verticale della croce due clessidre intersecano il mondo. Al loro interno un cielo minaccioso, carico di nubi scure e soffocanti, disegna come una linea serpentinata lo scorrere del tempo. Su entrambi i lati un volume aperto si addossa al bulbo della clessidra.
La composizione si complica per l’intersezione diagonale di due strade, percorse da brulicanti sanguisughe, che suddividono la tela in quattro campi speculari.
Sul fondo il profilo di un occhio che inquadra la scena e nel contempo scruta l’osservatore.
L’opera, incentrata sulla coppia dialettica del cardinale e dell’imam, anticipa tematiche e riflessioni sviluppate, come in un trittico, in “Monoteismi a confronto” e “Dualismo” .
Il mondo trafitto da due grattacieli allude come una metafora alla civiltà moderna.
La contrapposizione Est-Ovest, Islamismo-Cristianesimo, segna oggi come ieri lo scorrere del tempo, il turbine degli eventi consegnati ai libri di storia.
Il tempo della modernità si fonde, nel flusso delle coscienze, con quello della storia e scorre come il sangue delle sue vittime ma il mondo campeggia nel centro come la speranza di un reale confronto tra le “genti del libro” che superi le diveristà, i conflitti, le violenze, gli scontri dogmatici e bellici.

 

Personification of a city-Pasquale Mastrogiacomo

At the center of the painting stands a city of human features that meet the masculine (represented symbolically by the tie) and female (symbolized by the eyes and mouth). From their original encounter an explosion of housing developments where the teeming life. Exuberance of homes in turmoil that results in a vigorous brushwork and safe. But the imago urbis, although present in human form, reflects how dehumanized urban reality overwhelmed by the spread of concrete and the proliferation of anonymous blocks that form the backdrop to human history.
The subject invites reflection on social phenomena such as extreme criticality of protecting the environment, urbanization, sustainable development.
The chromatic dense and pasty shakes the paint film. The reflections of light create changing that confer plasticity and softness to the image. The canvas lends itself to a comparison with the “deadly city” as two halves of a diptych you read this in nuce the reflections developed in the other.

 

 

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