Esposizione universale, 2007 olio su tela cm 60x90, Pasquale Mastrogiacomo.
Esposizione universale, 2007 olio su tela cm 60x90, Pasquale Mastrogiacomo.
Esposizione universale, 2007 olio su tela cm 60×90, Pasquale Mastrogiacomo.
In collezione privata

Il dipinto “esposizione universale” propone una riflessione dell’artista a sfondo ecologico.
Al centro della tela, inquadrata dagli stipiti di una finestra, si staglia, rigidamente frontale, una figura maschile. L’uomo si presenta all’osservatore, come una sagoma arcana ed impenetrabile, elegantemente vestito in giacca e cravatta.
La testa, metafora del mondo, è dilaniata da un missile esploso da un aeroplano precipitato.
Gli occhi fissi e dilatati, la bocca serrata da una lingua di ghiaccio, le ferite sanguinanti, da cui traggono sostentamento due sanguisughe, i rottami dell’aereo, i comignoli in fumo sconcertano l’osservatore e lo trascinano in una dimensione atemporale e ostile dominata da un silenzio opprimente.
Alle sue spalle una presenza misteriosa, indecifrabile, un uomo senza volto, quasi un deus ex machina, che si confonde con il cielo del fondo e osserva dall’alto la devastazione silente che si compie agli occhi dello spettatore.
In primo piano una area desertica punteggiata da colline fumanti e percorsa da un fiume in piena di acque torbide e scure.
Il soggetto è costruito per antitesi di forme e sembianze: alla piana desertica fanno da contrappunto le due direttrici stradali, al paesaggio naturale-l’artificio delle colline, all’assenza di vita-il brulichio delle sanguisughe in marcia, al nitore di una luce cristallina e tersa-il grigiore di nuvole gravi di fumi tossici, all’azzurro del cielo-il nero del percolato.
Il dipOinto suggerisce riflessioni di estrema attualità: il rispetto per l’ambiente, l’abuso esercitato dai colletti bianchi, la sopraffazione di sistemi inafferrabili, l’incapacità di svelare l’oppressione e denunciarne la violenza.

Opera presentata alla mostra collettiva “Principia 2010” presso la galleria Hesperia  di  Pomezia (Roma )

Universal Exhibition-Pasquale Mastrogiacomo

The painting “World Exhibition” offers a reflection of the artist ecological background.
At the center of the canvas, framed jambs of a window, stands rigidly frontal, a male figure. The man presents to the observer, as a mysterious and impenetrable figure, elegantly dressed in suit and tie.
The head, a metaphor of the world is torn apart by a missile exploded from an airplane crashed.
Eyes fixed and dilated, his mouth tight with a tongue of ice, the bleeding wounds, from which they draw sustenance two leeches, the wreckage, the chimneys smoke baffle the viewer and drag him into a timeless dimension and hostile dominated by an oppressive silence.
Behind him, a mysterious presence, indecipherable, a man without a face, almost a deus ex machina, which merges with the sky background and notes from the silent devastation that takes place in the eyes of the beholder.
In the foreground, a desert area dotted with hills and crossed by smoking a river full of dirty water and dark.
The subject is designed to contrast the forms and appearances: the flat desert contrasted with two roads, the natural landscape- the artificial hills, lack of life-the swarm of leeches on the march, the clarity of light crystal-clear air and the gray clouds of serious toxic fumes, blue-black sky of the leachate.
The painting reflections suggests highly topical: the respect for the environment, abuse exercised by white collar workers, the oppression of systems elusive, the inability to expose the oppression and denounce violence

 

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